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Il Comune assume (anche) imbianchini

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Nuovi concorsi a Milano

Il Comune di Milano ha pubblicato oggi sulla propria pagina web cinque concorsi: ben 204 posti di ruolo, tutti per laureati. Si va dal classico impiegato amministrativo al bibliotecario, dal tecnico informatico al contabile. Le assunzioni non saranno tutte immediate ma spalmate su tre anni, e una quota di posti sarà riservata a chi è già dipendente comunale e vuole salire di grado. Ma anche così il piatto è ghiotto, soprattutto di questi tempi. La disoccupazione in Italia è attorno al 10% (tra i peggiori tassi in Europa). Quella giovanile poi è da Paese in via di sviluppo: 34%. Aspettiamoci le code: e infatti il Comune ha già prenotato il nuovissimo Palalido Allianz Cloud, che ospiterà in settembre un torneo particolare: quello per il posto di lavoro.

Torna il lavoro pubblico

Il “pubblico” torna dunque ad assumere, dopo anni di blocco. Almeno a Milano. Ma c’è di più: il 19 luglio il Comune pubblicherà altri concorsi per figure ormai desuete nei ruoli comunali, ma che evidentemente conoscono un nuovo appeal: 51 addetti e 17 collaboratori ai servizi funebri (il settore non conosce crisi), 1 fabbro, 6 imbianchini/verniciatori, 4 falegnami, 22 muratori, 2 idraulici, 12 addetti di protezione civile, 11 controllori del verde,20 tecnici vari.

Assumere o naufragare nelle carte

Il Comune come impresa edile: dopo la ventata di esternalizzazioni degli ultimi due decenni le Amministrazioni sembrano tornare a dipingersi da sole le scuole e a riparare in proprio i rubinetti che perdono. Perché? E’ probabile che più che ad una ventata di nostalgia socialista il nuovo indirizzo sia attribuibile a due fattori: affidare i lavori a ditte esterne è ormai quasi impossibile. Il ricorso è automatico. Eccesso di complicazione burocratica e rischio di corruzione. Appaltare sfianca, è complicato, espone alle inchieste, impegna in una giungla burocratica insostenibile. E così, in attesa di un Paese più efficiente, meglio assumersi l’imbianchino.

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