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Esteri, Milano capitale

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La notizia rimbalza all’improvviso nel primo pomeriggio sulle agenzie di stampa. Il presidente libico Serraj ha incontrato a Milano Matteo Salvini. La riunione definita “riservata”, sollecitata dallo stesso leader libico, si è tenuta stamattina in prefettura. Serraj avrebbe chiesto al ministro dell’Interno un sostegno più forte e deciso a favore del Governo di Accordo Nazionale da lui guidato in cambio di un aiuto concreto sul fronte immigrazione e minaccia terroristica. Si sarebbe discusso anche di temi economici e di energia. Insomma un vertice vero. Che ha escluso il premier Conte e il ministro degli Affari esteri Moavero. Un faccia a faccia molto serio per aggiornare ruoli e posizionamento sullo scacchiere strategico e rovente del Mediterraneo. E’ un momento delicato per tutta l’area, con l’esercito di Serraj che dopo mesi di attacchi militari da parte della milizia di Haftar, sembra ora prevalere sull’avversario. Ma la guerra civile rischia di bloccare il Paese a lungo con conseguenze drammatiche per tutto il Mediterraneo. Lo scenario è complesso. La Turchia, partner di Serraj, è sul piede di guerra dopo gli attacchi e le minacce di Haftar ai suoi voli militari e civili, e anche l’Egitto gioca la sua partita nel timore che in Libia prevalgano gruppi vicini ai Fratelli musulmani e si formi a Tripoli un governo ostile. Sullo sfondo i rapporti con l’Europa. In particolare sembra che Serraj abbia duramente criticato la Francia. Insomma un summit a sorpresa. Il fatto che si sia tenuto a Milano è una notizia. Sarà stato per evitare screzi con le cariche istituzionali assenti conferendo all’incontro una funzione secondaria. Di fatto però si è trattato di una conferenza di rilievo. E la prefettura di Milano l’ha ospitata.

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