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Esteri Milano

Profughi siriani: sulla stampa internazionale i sentimenti dell’Europa

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In questi giorni c’è un’altra emergenza, oltre al Coronavirus. È il dramma delle migliaia di profughi siriani che premono ai confini dell’Europa dopo che il premier turco Erdogan ha deciso per il “liberi tutti” sospendendo di fatto l’accordo con l’Ue del 2016. Oggi i vertici delle istituzioni europee Von der Leyen, Michel e Sassoli hanno visitato l’area di confine tra Grecia e Turchia. La situazione è incandescente. È interessante fare un giro sui media europei per capire come la vedono negli altri Paesi Ue. Tutti i maggiori giornali tedeschi, Die Welt, Frankfurter Allgemeine Zeitung, Suddeutsche e Haldelsblatt mettono l’accento sulle dure critiche della cancelliera Merkel alla politica senza scrupoli di Erdogan definita “inaccettabile” perché giocata sulla pelle dei migranti. Una posizione aspra ma c’è chi va oltre. Il quotidiano belga De Standaard pubblica la reazione dell’Alleanza neo-fiamminga N-VA attraverso le parole del suo esponente Theo Francken che dichiara: “I confini devono rimanere chiusi o assisteremo ad una riedizione del caos del 2015”. Certo la Von der Leyen ammette che, anche se il governo turco è in difficoltà, le scene di questi giorni non possono essere una soluzione. Ma Francken vorrebbe addirittura spedire in Grecia forze di polizia dal Belgio e da altri Paesi Ue per presidiare le frontiere. Il francese Le Monde nel dare la notizia della morte di un bambino ieri davanti a Lesbo per l’affondamento di un gommone stracarico di migranti ha riportato i dati diffusi dall’Agenzia France Press: tra sabato e domenica mattina sono arrivati sulle cinque isole greche più vicine alla Turchia ben 1.300 richiedenti asilo. Cifre da capogiro destinate ad aumentare.

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