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Politica

Centro, chi lo fa?

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Riecco Veltroni. Domani l’ex sindaco della capitale sarà a Milano per presentare il suo libro. Con l’occasione ripercorre i bei tempi andati, parliamo dei primi anni Duemila, quando guidava Roma, mentre a Milano c’era quell’Albertini che ebbe l’idea di invitarlo a Palazzo Marino per duettare sul futuro delle due metropoli. Una circostanza alquanto originale per i tempi, ma Albertini era capace di sorprendere, un fuoriclasse, regista e protagonista assoluto di quell’incontro memorabile che infatti Veltroni rievoca con nostalgia. Roma oggi ha perso ogni slancio, mentre Milano è andata avanti, anche grazie a Expo, ed è nell’immaginario la capitale dell’innovazione e dell’economia, una città aperta, con idee e progetti che mettono al centro i giovani. Tutto vero, la narrazione è questa, anche se Milano ha gravi problemi, a partire dalle periferie. Proprio oggi in Consiglio comunale si affronta l’aumento del biglietto del tram a 2 euro, spina nel fianco per chi sopravvive a malapena in una città carissima e adesso subisce quest’altro salasso. Ma Veltroni vola alto, parla di rivoluzione amministrativa, civile e culturale, grazie a Pisapia e Sala e, prima di loro, ad Albertini e Moratti. È umano rimpiangere il passato, ma il retrogusto è amaro soprattutto quando non c’è un’idea di futuro. Oggi la Politica – molto impoverita di idee –  si fa dettare l’agenda dal tema del momento. Si attacca al “modello Milano” così come alla Tav o alla difesa dell’olio d’oliva. Ma la Politica deve anticiparle, le idee. Deve offrire una visione di Paese, poiché proprio da questa visione dipende l’attrattività economica (non viceversa). I partiti al governo, Lega e 5 si sa come la pensano. Lo stesso vale per Fdi o per la sinistra verso la quale vira Zingaretti. Ma Veltroni è un riformista, così come lo è Sala, lato centrosinistra, o Berlusconi, lato centrodestra. E allora veniamo al punto: il centro liberale e popolare, il polo riformista: chi lo fa? Ne nasceranno due, centrodestra e centrosinistra, e si contenderanno i voti dei moderati? Al lavoro diversi leader, Renzi, Calenda, Sala, Toti, Parisi. Vedremo. I contatti tra loro certo non mancano. Una prova importante per il futuro dell’Italia e dell’Europa.

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