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Scuola uguale Italia uguale disastro

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Nel primo giorno di scuola fa impressione leggere che nel nostro Paese in dieci anni un milione e 800 mila studenti hanno abbandonato le superiori. Un disastro sociale, una tragedia economica, il suicidio di un Paese. I costi della dispersione scolastica sono esorbitanti: 27 miliardi negli ultimi dieci anni, 2 miliardi e 700 milioni all’anno. A mettere nero su bianco questi e molti altri numeri horror è Tuttoscuola in un rapporto chock che getta una luce sinistra sul “modello Italia” e sul futuro. E stavolta la maglia nera dell’Italia, agli ultimi posti in Europa sul fronte istruzione, non è confinata al solito Sud ma condivisa da tutto il territorio. Anche nella locomotiva Lombardia la situazione è tremeda: 25,8% di abbandono. Sempre meno diplomati, e naturalmente sempre meno laureati (i quali poi scappano all’estero) vuol dire più disoccupazione, più disagio sociale, più criminalità, anche meno salute. Lo dicono le statistiche. La nostra scuola è sgangherata, senza speranza. Non aiuta chi è povero e disagiato, ma lo espelle. Non c’è una rete in grado di integrare chi per tante ragioni, al primo posto la povertà, non si sente a suo agio, non ha strumenti, non ha una famiglia alle spalle che rappresenti un vero sostegno. L’ascensore sociale è fermo. Anzi va all’ingiù.

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