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Via Fabio Filzi ventidue

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Poche cose, si sa, sono noiose come un consiglio regionale. Un parlamento ha sempre il suo perché: ci sono i vip, i pettegolezzi. Un consiglio comunale parla della tua città: interessa. Ma in regione, finite le prime sedute dopo le elezioni (facce nuove, trombati e salvati, eccetera) il magro menù prevede: discussioni su regolamenti europei, mozioni sul bitume della provinciale lungolago, accordi coi caseifici per lo stracchino della Val Tale. Insomma: due palle. Eppure, qualcosa di nuovo potrebbe accadere da oggi in Lombardia. Si è tenuta stamani la prima seduta del Consiglio regionale. La legislatura è effettivamente sui generis: la Lega domina. Domina un movimento euroscettico in uno dei 4 motori d’Europa. Già oggi i consiglieri leghisti si sono presentati con un fiocchetto bianco sul bavero: un segno di solidarietà con i parlamentari catalani in carcere. Qualcosa sta accadendo sotto i nostri occhi. Un partito eurocritico, anti-estabilishment controlla qualcosa di più di un piccolo Stato est-europeo: una delle prime regioni economiche del continente. E lo fa da forza di governo nazionale in pectore, maggioritaria in tutto il Nord. Al Pirellone arrivano i temi internazionali, i posizionamenti e i dibattiti che vanno oltre le provincie padane e arrivano a Roma, a Bruxelles, a Parigi. Non è un fatto automatico ma le premesse ci sono tutte. L’indirizzo del Consiglio regionale lombardo è: Via Fabio Filzi ventidue. Un recapito che potrebbe suscitare meno sbadigli che in passato. Doveva andare ad Ema, l’Agenzia del Farmaco persa dal trio Gentiloni – Sala – Maroni. Ma il Pirellone – vedrete – canterà lo stesso la sua canzone in Europa.

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