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Sinistra, tentazione Milano

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Sinistra milanese a un bivio. Sala ha prevalso alle primarie spegnendo il sogno arancione. Che fare? Rassegnarsi pur di vincere le elezioni o ribellarsi al manager di Expo e al suo gruppo di potere? Piegarsi al partito della nazione o dare una spallata a Sala (abbattendo così anche il boss Matteo Renzi)? E’ l’ultimo tram per la sinistra, l’ultima occasione per togliere di mezzo il renzismo. Forse meglio perdere per le idee che vincere sconfessando se stessi.  La base non avrebbe dubbi, a sentire i commenti del post-primarie. Giù Sala, che oltretutto una volta Sindaco ripagherebbe arancioni e minoranza dem con posizioni ridicole. La sinistra è combattuta, ma fa i suoi conti. Una lista di Sel, magari con Civati, vale il 10%, dicono gli esperti di campagna elettorale sondati da Alert. Un 10% che è già in aumento. A questo punto tanto vale giocarsela. Poi comunque rimane sempre la via d’uscita del ballottaggio. Oggi Beltrami Gadola, punto di riferimento nella sinistra milanese, ha sfogato la sua amarezza in un articolo che è un pugno nello stomaco per chi nel 2011 si era fidato di Pisapia. La sua conclusione è molto razionale: “Da qui alle amministrative – scrive – forse c’è qualcosa ancora da fare: non si riuscirà a raddrizzare le gambe al cane ma almeno mettergli un guinzaglio sì”. Certamente una parte della sinistra si accomoderà sull’auto blu di Sala, ma un’altra parte, forse la maggiore, sceglierà l’autenticità. A sentire i broker, sarebbe una buona scommessa.

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