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La Feltrinelli celebra Nek

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Stasera evento speciale alla Feltrinelli di piazza Piemonte: a presentare il suo libro, davanti a una piccola folla entusiasta, uno scrittore piuttosto insolito. Già, perché il suo mestiere non è scrivere libri, ma canzoni. Parliamo di Filippo Neviani, in arte Nek, cantautore ritrovato quest’anno grazie al secondo posto a Sanremo e alla cover Se telefondando che sembra cucita su di lui ma è un vecchio successo di Mina (e chissà in quanti non lo sanno). Alla Feltrinelli ha intrattenuto i suoi fan milanesi, non con la musica, ma spiegando il perché di “Lettere a mia figlia sull’amore” (Rizzoli, pagine 198, euro 17,00). Nek ha venduto nel corso della sua carriera oltre 10 milioni di dischi in tutto il mondo. Il cantante di Laura non c’è è un artista riconosciuto, e dunque non poteva non avere la propria biografia, seppure sottoforma di dedica alla sua piccola Beatrice. Stasera Nek ha parlato di sentimenti, emozioni, gioie e paure. Una popstar attaccata ai valori e alla tradizione. Ma a far riflettere era anche l’identikit del pubblico: il cantante italiano più amato dai giovani, stasera alla Feltrinelli aveva una platea di quarantenni. Sono i suoi fan di sempre, cresciuti con lui e oggi non più ragazzi, almeno per l’anagrafe. Il suo pop dolce e armonioso piace soprattutto a loro, che hanno i capelli brizzolati ma riprendono il loro idolo con i telefonini proprio come fanno i teenager con le star di X Factor. Uno spettacolo nello spettacolo. Il tempo passa ma le emozioni sono sempre giovani.

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