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Economia Lavoro Milano

E Luxottica mollò Confindustria

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Via da Confindustria. Pare che la decisione sia stata presa a Milano, nella sede centrale del colosso internazionale degli occhiali. All’improvviso e senza una vera spiegazione, tanto che si continua a parlare di mistero, Luxottica ha divorziato dagli Industriali. La disdetta è stata inviata alle quattro strutture territoriali di Belluno, Treviso, Trento e Torino. Il gruppo rimane associato solo all’Anfao, l’associazione fabbricanti di articoli ottici. Il boss, Leonardo Del Vecchio, ha chiesto la cancellazione dall’elenco degli associati. Stop, fine. Un colpo durissimo non solo per l’immagine di Confindustria ma anche per le casse, considerato il mancato versamento delle quote. Dopo lo shock per l’uscita della Fiat, imitata poi da altre grandi imprese, adesso tocca a Luxottica. Una separazione clamorosa per la rilevanza dell’azienda di Del Vecchio, a capo di una delle cinque più importanti famiglie imprenditoriali italiane. La classifica è pubblicata oggi su L’Economia del Corriere della Sera. Con un fatturato di 9.086 milioni di euro nel 2016, Luxottica è al quarto posto. Una vera forza. Confindustria ne rimane orfana. Sembra che le imprese stiano strette dentro la loro associazione. Tanti i motivi. Troppa dipendenza dalla politica, servizi al di sotto delle aspettative soprattutto se paragonati al conto salato delle quote associative e voglia di autonomia. Le aziende chiedono più libertà nella contrattazione che vorrebbero maggiormente svincolata da quella nazionale. E lo vorrebbero – in molti casi – per dare più benefit ai dipendenti. Il mondo del lavoro è cambiato. In attesa di capire il perché del benservito di Del Vecchio, quel che è certo è che anche Confindustria dovrà cambiare.

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